Le associazioni ambientaliste hanno presentato osservazioni alla proposta di Piano d’Assetto della Riserva naturale Montagne della Duchessa adottata dal Comune di Borgorose. Per una delle Riserve a più alta biodiversità della Regione, il piano che costerà circa 60.000 euro si presenta con gravi lacune, dati frammentari ed inesatti. Prevista la possibilità di nuove edificazioni nel borgo di Cartore mentre ci si dimentica di un adeguato monitoraggio e azioni mirate per la tutela dell’orso marsicano. Su tutto questo ci si aspetta un intervento dell’Assessore Refrigeri.
Un cartello di dieci associazioni ambientaliste a carattere nazionale e regionale ha presentato nei giorni scorsi delle precise osservazioni alla proposta di Piano di Assetto della Riserva naturale Montagne della Duchessa come adottati con Delibera del Consiglio Comunale di Borgorose con una spesa prevista di circa 60.000 euro.
La Riserva naturale Montagne della Duchessa è un vero scrigno di biodiversità e bellezza paesaggistica, con rarità floristiche e habitat unici per l’Appennino centrale e specie faunistiche tutelate dalla Comunità Europea, tra le quali spicca la presenza dell’orso marsicano. Il Piano di Assetto dovrebbe essere il principale strumento per la programmazione delle attività agrosilvopastorali, turistiche e di sviluppo, della gestione e tutela dei beni ambientali, paesaggistici e culturali presenti nell’Area Protetta.
Un’attenta analisi degli elaborati del Piano presentato ha subito evidenziato la scarsa qualità degli elaborati: nonostante la mole di documenti, la base documentale e fattuale è obsoleta e imprecisa (non sono state effettuate indagini ad hoc in occasione della redazione del Piano e sono spesso ignorati i dati più aggiornati esistenti), le parti analitiche sono superficiali ed approssimative e per giunta sono presenti abbondanti refusi, come se questi documenti non avessero subito neanche una revisione di bozze. Sono addirittura presenti parti derivanti chiaramente da operazioni di copia-incolla, con assurdi riferimenti a situazioni del tutto estranee alla realtà della Riserva (come ad esempio le risaie ed i canali di irrigazione).
Tra le maggiori criticità rilevate si segnala la previsione di nuove edificazioni a Cartore e la possibilità di lottizzazione diffusa del territorio agricolo limitrofo, nessuna seria misura di gestione ed incentivazione alla zootecnia di montagna, prevedendo piuttosto la posa di una recinzione fissa intorno al lago della Duchessa al costo di 400.000 euro e la costruzione di un nuovo edificio in quota con finalità poco chiare, il rischio di sovra sfruttamento delle risorse forestali con il progetto di utilizzo energetico delle biomasse.
Dal punto di vista naturalistico e per quanto riguarda la presenza dell’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), specie comunitaria prioritaria che richiede una rigorosa tutela su tutto il territorio nazionale, l’importanza della specie all’interno della Riserva e nei territori adiacenti sembra sottostimata. Negli elaborati non viene dato giusto rilievo alle azioni previste nel PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano) e dal LIFE ARCTOS, inoltre non sono prese in considerazione le Deliberazioni di Giunta Regionale della Regione Lazio che prevedono azioni e monitoraggi in favore dell’orso marsicano.
Anche dal punto di vista metodologico si segnalano gravi carenze, in quanto le attività di partecipazione pubblica, limitandosi ad un solo incontro di presentazione del quadro conoscitivo, è stata assolutamente insufficiente a garantire che i portatori di interesse potessero venire a conoscenza o apportare suggerimenti, alla definizione della parte strategica del Piano. Particolarmente grave risulta l’esclusione dalle consultazioni preliminari delle due Amministrazioni Separate per i Beni di Uso Civico (ASBUC), nonostante le decisioni strategiche di Piano ne influenzino in modo determinante il territorio le attività, entrando nel merito della gestione delle risorse tipicamente assegnate a tali Istituti (risorse forestali e risorse pascolive).
Segnaliamo poi che non sono state prese in considerazione e attuate le previsioni contenute nella legge istitutiva della Riserva (Legge Regionale Lazio 7 Giugno 1990, n. 70) riguardo a misure, prescrizioni o interventi previsti. Per quanto riguarda il Regolamento della Riserva è assurda e inspiegabile la mancanza di un sistema sanzionatorio delle norme indicate.
Da una piccola Riserva, che non soffre la complessità dei problemi tipici delle aree protette estese su più unità amministrative e date le risorse economiche messe in campo per la stesura del Piano attraverso l’impiego di consulenti esterni (nonostante la disponibilità di personale regionale tecnico presso l’Ente stesso e le strutture regionali), sarebbe stato possibile orientarsi verso l’adozione dei migliori modelli di gestione ad oggi sperimentati, basati su una ampia partecipazione pubblica, consentendo il massimo contemperamento fra le esigenze di conservazione del patrimonio naturale e quelle di utilizzo delle risorse da parte delle popolazioni locali. Si deve invece prendere atto che l’Ente gestore ha mostrato gravi carenze nel governare il procedimento di pianificazione, mancando di raggiungere risultati di livello perlomeno adeguato.
Sarebbe opportuno che nell’incontro che si terrà a breve a Roma, organizzato dall’Assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri circa l’approvazione dei Piani di Assetto dei Parchi e il riordino della legislazione ambientale regionale, ci possa essere spazio per discutere della qualità degli strumenti normativi in funzione degli obiettivi che ci si prefigge.
Tale incontro dovrà necessariamente fare chiarezza sulla reale politica ambientale della Regione Lazio dopo le recenti dichiarazioni del Presidente Nicola Zingaretti circa l’abolizione dell’Agenzia Regionale Parchi (ARP) e il continuo ricorso a nuove nomine dei Commissari degli Enti di Gestione dei Parchi (l’ultima nomina è di un nuovo Commissario per il Parco regionale dei Monti Simbruini).
Montesilvano, 17 ottobre 2014
Firmato
Fabio Borlenghi – Responsabile ALTURA Lazio; Antonio Perrotti – Circolo per la Valorizzazione delle Terre Pubbliche; Paolo Piacentini – Presidente nazionale FEDERTREK; Bruno Santucci – Coordinatore GNR Gruppo Naturalisti Rosciolo; Carlo Boldrighini – Consiglio Regionale del Lazio ITALIA NOSTRA; Carlo Alberto Pinelli – Presidente MOUNTAIN WILDERNESS; Alberto Zocchi – Presidente REWILDING APENNINES; Stefano Orlandini – Presidente SALVIAMO L’ORSO; Ilo Berni – Presidente regionale Commissione TAM Tutela Ambiente Montano del Club Alpino Italiano.
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