Il prossimo 29 Ottobre torna in un’aula di giustizia il caso dell’orso “fucilato” alla schiena a Pettorano nel Settembre del 2014. Grazie a Salviamo l’Orso alla LAV ed al WWF che impugnarono l’incredibile assoluzione comminata al reo confesso dal Tribunale di Sulmona nell’Aprile 2018, l’imputato sosterrà un nuovo giudizio.La decisione della Procura generale nel Maggio 2018 aveva confermato che tutti i dubbi delle associazioni nei confronti della sentenza, rinforzati dalla lettura delle motivazioni, erano quantomeno fondati.
A distanza di più di 5 anni dall’uccisione del giovane orso, a Pettorano grazie all’opera dell’Amministrazione comunale, della Riserva e di Salviamo l’Orso l’atmosfera è profondamente cambiata e la convivenza con l’orso è resa più facile e possibile da un’incessante opera di prevenzione dei conflitti attraverso l’educazione, la disseminazione delle buone pratiche e l’installazione di recinti e porte anti intrusione nei pollai e negli orti dei Pettoranesi e di questo siamo da una parte felici e dall’altra orgogliosi di aver contribuito a questo risultato …alla creazione di una vera “Bear Smart Community” la prima di altre che stiamo promuovendo in Abruzzo e Molise.
Dal processo prossimo venturo non ci aspettiamo nient’altro che una giusta condanna dell’imputato, non mesi di galera, ma solo l’applicazione della legge che vieta l’uccisione di un animale protetto da leggi nazionali ed europee, simbolo della nostra regione e che mai si è reso pericoloso per l’uomo,men che mai a Pettorano nel 2014, dove colpito da una scarica di pallettoni mentre si allontanava dal pollaio in cui era entrato, moriva poco dopo alla fine di una dolorosa agonia. Che sia una multa, un’ammenda, il ritiro definitivo del porto d’arma da caccia o un giorno di reclusione con la condizionale non ci importa …ma che sia una condanna.