Un interessante articolo che denuncia l’aggressione di cui sono oggetto le aree protette abruzzesi (e non solo) perché “in epoca di capitalismo avanzato la natura è divenuta un oggetto da vendere e comprare, da consumare, come tutto ciò che esiste sul pianeta. E’ questa la ragione per cui un territorio incontaminato viene considerato “sprecato”, perché non produce reddito, soldi. L’unico valore riconosciuto è quello economico”. Evidentemente il monito delle popolazioni indigene, massacrate in tutto il mondo per la loro strenua difesa dell’equilibrio che avevano instaurato con la natura, e la crisi ambientale che stiamo vivendo non ci hanno ancora insegnato nulla…
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