Cinque di sei cartelli che invitano gli automobilisti a rallentare per il pericolo di investire la fauna selvatica, posti a lato della strada provinciale 53 tra Vallelarga (Pettorano sul Gizio) e Mastroiacovo (Introdacqua), sono stati recentemente usati come bersaglio da qualche balordo armato. In alcuni casi, come nella foto, la rosa di pallini ha colpito la sagoma dell’orsa, mancando provvidenzialmente i due cuccioli, che l’efficace grafica scelta dalla Riserva faceva spuntare in mezzo alle sue zampe protettive. Potremmo minimizzare l’accaduto prendendolo per la sbruffonata del solito spaccone se questo atto non denotasse un sentimento di odio profondo, sprezzante della vita, manifestata dall’orsa con i cuccioli, dalla Riserva che tutela la preziosa biodiversità dell’area, delle leggi e delle istituzioni che hanno autorizzato e finanziato l’opera soprattutto per l’incolumità degli utenti della strada e non perché questi venissero messi in pericolo da cecchini improvvisati.
Inoltre, l’episodio è avvenuto a pochi giorni dall’investimento mortale di un’orsa in Molise. Non stentiamo a immaginare che il sabotatore dei cartelli del Genzana abbia esultato alla notizia. Il suo atto ci ricorda l’uccisione dell’orso a Pettorano sul Gizio nel 2014, di come gli orsi in carne e ossa continuino a essere bersaglio di pallottole di diverso calibro, a giudicare dalle necroscopie eseguite negli ultimi anni sui corpi di esemplari morti anche per altre cause. Ricorda la profonda intolleranza per tutto ciò che sfugge al controllo umano perché selvatico, quindi alieno ai propri schemi mentali, che arma chi continua a fare del male agli orsi, indifferente delle ondate di sdegno da parte dell’opinione pubblica nazionale e internazionale che segue a queste nefandezze, macchiando immeritatamente l’immagine delle comunità locali, anche di coloro i quali continuano a credere in una convivenza possibile e necessaria con la fauna selvatica, persino come opportunità di sviluppo di un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente naturale. Dal 2015, la Comunità a Misura d’Orso del Genzana ha lavorato proprio per raggiungere questi obiettivi di conoscenza e coesistenza per il bene dell’orso e dei residenti. Non ci eravamo illusi che il percorso sarebbe stato facile. Queste intimidazioni ci motiveranno a continuare il nostro lavoro con ancor più determinazione, a fianco di Rewilding Apennines, della Riserva e di Dalla parte dell’Orso.