Erano oltre 200 le persone presenti all’assemblea pubblica del 17 settembre a Pizzone, indetta con l’obiettivo di informare la popolazione circa il progetto PIZZONE II presentato da ENEL e finalizzato a costruire una mega centrale idroelettrica (300 MW) con opere nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle aree limitrofe.
Oltre ai cittadini ed ai rappresentanti di alcune associazioni erano presenti o rappresentate le amministrazioni provinciali e dei Comuni interessati, incluso quello di Alfedena in Abruzzo. Molti coloro che hanno preso la parola: semplici cittadini, i Sindaci di Alfedena e Colli a Volturno. Un messaggio del Sindaco di Rocchetta al Volturno di totale rifiuto del progetto è stato letto da un suo delegato. Il PNALM era presente con il suo legale che ha ribadito l’opposizione dell’Ente.
Nel frattempo, il 16 settembre Legambiente ha rilasciato il solito comunicato “salomonico” in cui ancora una volta non boccia il progetto, (ne boccia questa versione però…) fingendosi convinti di riportare ENEL a riconsiderare lo scempio programmato. Peccato che il problema sia la galleria… senza galleria non c’è progetto, con la galleria c’è la devastazione del territorio per 8 -10 anni (1.000.000 di mc di roccia da smaltire, decine di migliaia di trasporti pesanti), questo è il punto cruciale che ovviamente evitano di discutere.
Essendo stati sbugiardati da Salviamo l’Orso nei loro patetici tentativi di tenere i piedi su entrambe le staffe (favorevoli e contrari al progetto), sfogano un po’ del veleno che in questi anni hanno accumulato nei nostri confronti insinuando che SLO ed il suo Presidente Stefano Orlandini abbiano un interesse personale a osteggiare il progetto. Del resto, cos’altro aspettarsi da personaggi squalificati, burocrati che oggi, senza il PD al Governo o in Regione, fanno fatica a sbarcare il lunario? In fondo c’è da comprenderli, anche loro “tengono famiglia…”. Peccato però che non abbiano chiaramente accusato il nostro Presidente con nome e cognome, sarebbe stato bello portare in Tribunale alcuni dei complici della devastazione eolica che ha colpito le regioni meridionali del nostro paese dalla Basilicata alla Puglia, a parte della Campania fino ad arrivare a casa nostra in Abruzzo e Molise. Comunque non si sa mai, magari la prossima volta si fanno coraggio.
ENEL la scorsa settimana ha ritirato il progetto nell’intento di ripresentarlo “migliorato” alla valutazione delle Regioni coinvolte Abruzzo e Molise, una mossa a cui è stata costretta dalle proteste unanimi levatesi contro di esso da parte di amministrazioni, associazioni e cittadini residenti nell’area. Non c’è però da farsi alcuna illusione, lo ripresenteranno dopo una campagna di lobbying “sotterranea” che è già iniziata, per cui è assolutamente necessario non abbassare la guardia e mantenere lo stato di mobilitazione.