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Caccia in aree protette: altri due bracconieri a caccia di coturnici fermati e denunciati dalla Forestale

28 Novembre 2012 | Non categorizzato

(Comunicato Stampa del Corpo Forestale dello Stato, 24/11/2012)

Gli uomini sono stati bloccati a quota 2.040 metri nel Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, nel corso delle attività di controllo della Foresta Demaniale Regionale “Acquazzese”

L’Aquila, 24 novembre 2012 – Sono stati bloccati e denunciati dal personale del Corpo Forestale dello Stato M.G., di 50 anni, e F.F., di 54 anni, entrambi di Chiaravalle (Ancona), per aver effettuato attività di caccia vietata in aree protette, con l’ausilio di fucili calibro 12 e di due cani Setter inglese. I bracconieri, cui è stata sequestrata l’arma, sono stati denunciati e deferiti all’Autorità Giudiziaria. Rischiano fino a sei mesi di arresto ed un ammenda di 2.000 Euro. Sale così a tre il numero di bracconieri sorpresi in una delle aree più remote del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, caratterizzata da intatti habitat di alta quota e contemporaneamente molto prossima alla città dell’Aquila e alla zona contigua del Parco, ove la caccia è consentita.

Il personale dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità dell’Aquila del Corpo Forestale dello Stato, che gestisce la Foresta Demaniale Regionale “Acquazzese” per conto della Regione Abruzzo, ha intensificato le attività di controllo dell’area amministrata, insieme a quello del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Rocca di Mezzo, dopo il recente accertamento della presenza di una altro bracconiere proprio nella stessa area. Il territorio della Foresta Demaniale, esteso 435 ettari da 1.320 metri di quota alla cresta del Monte Ocre (m 2.209), è interamente compreso in quello del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino e in due aree della Rete europea Natura 2000 (il Sito di Interesse Comunitario n. IT7110206 “Monte Sirente e Monte Velino” e la Zona di Protezione Speciale n. IT7110130 “Sirente Velino”). Tra le attività svolte, la sistemazione di un sentiero-natura per l’escursionismo naturalistico e il monitoraggio della flora e della fauna. Anche in questo caso, proprio nei pressi del sentiero-natura in corso di sistemazione, il Vice Questore Aggiunto Forestale Bruno Petriccione, biologo, insieme al Comandante della Stazione di Rocca di
Mezzo, Sovrintendente Giovanni Caringi, hanno bloccato i soggetti denunciati, a caccia proprio di quelle coturnici che costituiscono una delle specie più rare e minacciate della Foresta Demaniale e di tutto il Parco Regionale del Sirente-Velino. L’area in questione si trova a 500 metri dal confine del Parco, oltre il quale i
cacciatori spesso “sconfinano” alla ricerca delle loro prede, trasformandosi a tutti gli effetti, dal punto di vista giuridico, in veri e propri bracconieri.

Il funzionario forestale, coadiuvato dal personale dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità dell’Aquila e da quello del Comando Stazione Forestale di Rocca di Mezzo, ha proceduto poi ad accompagnare il responsabile negli uffici del Comando di Stazione, per compiere tutti gli atti di Polizia Giudiziaria necessari.