loader image

COMUNICATO STAMPA del 30/5/2014

2 Giugno 2014 | Non categorizzato

I cacciatori in difesa dell’orso marsicano, firmato accordo con il Ministero dell’Ambiente. Un tassello fondamentale per una corretta politica di conservazione della specie piu’ minacciata della fauna italiana, un grande passo avanti di cui ringraziamo il Ministro Galletti e le Associazioni venatorie.

SALVIAMO L’ORSO apprende con grande soddisfazione della firma di un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente, l’Ispra, la Federazione italiana della Caccia, l’Associazione Nazionale Libera Caccia, l’Enalcaccia, l’Anuu Migratoristi e l’Arci Caccia per la tutela dell’Orso bruno marsicano attraverso un programma condiviso di implementazione di buone pratiche di gestione venatoria.

La nostra associazione ha sempre ritenuto che una collaborazione tra cacciatori e istituzioni che si occupano della conservazione della popolazione di orso dell’Appennino fosse fondamentale per assicurare un futuro ai nostri orsi ed il risultato ottenuto con la firma del protocollo testimonia dello sforzo e dell’impegno profusi recentemente dal Ministro Galletti e dai suoi uomini della Direzione generale per la protezione della natura e del mare ai quali va il sentito ringraziamento di quella parte di opinione pubblica che rappresentiamo. Altrettanto grati siamo alle associazioni venatorie che questo protocollo hanno sottoscritto con coraggio, dimostrando sensibilita’ e che adesso sono chiamate a giocare un ruolo importantissimo nel sensibilizzare i propri aderenti alle nuove modalita’ di caccia. A partire dalla prossima stagione i cacciatori hanno la possibilita’ di mostrare che il loro impegno e’ serio e concreto in aree importantissime per l’orso, quali la Zona di Protezione esterna del PNALM , o i Monti Ernici abruzzesi e laziali.

 Noi abbiamo sempre creduto che la conservazione dell’orso non potesse prescindere da un impegno comune di tutte le categorie che vivono i territori dell’orso o che su quei territori lavorano, come numerose esperienze in paesi da questo punto piu’ avanzati del nostro, dimostrano. Per non andar troppo lontano basta ricordare il ruolo importante e decisivo che hanno giocato i cacciatori trentini nella reintroduzione e nel monitoraggio del plantigrado in Trentino o cio’ che fanno alcuni allevatori nord-americani che a rotazione cedono parte dei loro pascoli alle agenzie di conservazione per permettere ai “grizzlies” di pascolare a primavera senza essere un pericolo per le loro mandrie.

La strada verso una dichiarazione di “fuori pericolo” per l’orso dell’Appennino e’ancora lunga e tortuosa, come la recentissima vicenda della femmina uccisa dalla TBC bovina a Gioia dei Marsi dimostra , vicenda ancora sospesa in attesa che vengano rese pubbliche le misure che Ministero della Salute ,Ministero dell’Ambiente, Servizio Veterinario della Regione Abruzzo , e PNALM dovrebbero aver concordato nei giorni scorsi. Rimaniamo fiduciosi in attesa di sapere quali siano queste misure , certo non vorremmo dover bruscamente passare dall’ottimismo ad una nuova delusione ma confidando in tutti coloro che lavorano per l’orso con nuovo e grande impegno ci auguriamo che cosi’ non debba essere.

Stefano Orlandini
Presidente

Link utili :