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Nuove villette sull’altipiano delle Rocche, chiesto l’intervento del Governo

30 Settembre 2016 | Non categorizzato

Anche il presidente Ciampi chiese di bloccare il progetto ma il Consiglio comunale di Rocca di Mezzo approva lo sviluppo edilizio nel Parco regionale

Il M5S ha depositato un’interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati sulla vicenda della nuova lottizzazione di circa 10.000 metri cubi che dovrebbe essere realizzata nell’altipiano delle Rocche, comune di Rocca di Mezzo. Si tratta del cuore del Parco naturale regionale Sirente-Velino, sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale per gli uccelli.

Le villette sono state approvate recentemente nonostante l’area sia di fondamentale importanza a livello internazionale per fauna e flora e in particolare per una specie di pianta rarissima e protetta dall’Unione Europea, la Klasea lycopifolia. Ma sono presenti anche altre specie animali e vegetali di valore internazionale, inserite tra quelle da proteggere con particolare attenzione da parte delle Direttive 43/92/CE “Habitat” e 149/2009/CE “Uccelli”.

Il piano di lottizzazione destinata ad edifici residenziali, per l’estensione di 22mila metri quadri, sorgerà in località Prato della Madonna, ai piedi di Colle Ciaccio.

Il Consiglio di Stato, con sentenza del 30 agosto 2011 ha espresso parere negativo alla lottizzazione, poiché trattasi di intervento edilizio di notevole consistenza, in un’area che dalla documentazione in atti appare inedificata, nonché interessata da regime vincolistico di tipo sostanzialmente conservativo. Lo stesso Parco Regionale aveva già segnalato la non compatibilità dell’intervento proposto con le vigenti norme transitorie di salvaguardia.

Il progetto non piaceva nemmeno all’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che scrisse due volte al Comune per chiedere di bloccare tutto. Proprio lui, che trascorreva lì le sue vacanze (aveva due appartamenti) nel maggio del 1999, aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. Nonostante questo il suo appello per salvare un posto che amava è caduto nel vuoto.

La Regione Abruzzo, con il Comitato VIA presieduta dall’allora direttore Antonio Sorgi, diede un parere favorevole alla cementificazione del parco «con motivazioni e prescrizioni che dire grottesche è poco», denuncia il deputato del M5S, Gianluca Vacca. Ad esempio quella di realizzare il cantiere lasciando 5 metri tra le ruspe e le piante rarissime, come se questa distanza potesse garantire la sopravvivenza dell’habitat in cui vegetano.

Secondo una denuncia fatta nei mesi scorsi anche dagli ambientalisti Sorgi avrebbe continuato a non prendere in considerazione le «omissioni formali e sostanziali» più volte segnalate dalle associazioni in quanto il Comune di Rocca di Mezzo è dotato di un Piano di Fabbricazione (1971) antecedente all’istituzione del Parco (1989), manca di Piano Regolatore che dovrebbe considerare i vincoli del Parco e dei Piani Paesistici.

«Basti pensare al drenaggio causato dalle fondamenta delle villette che altererà completamente il microclima e le condizioni dei terreni circostanti», continua Vacca.

Addirittura il Comitato VIA, senza neanche pubblicare il progetto sul proprio sito web, in totale assenza di trasparenza, aveva bypassato il parere negativo dell’Ente Parco Sirente-Velino che aveva detto no al progetto. «Fatti estremamente gravi sui quali va fatta chiarezza anche da parte della Regione Abruzzo, con una rivalutazione anche in auto-tutela perché si rischia la procedura d’infrazione comunitaria su una caso così eclatante di inosservanza delle norme comunitarie», chiude il deputato pentastellato.

I 5 Stelle chiedono al Governo se non ritenga di dover assumere iniziative «per riesaminare la normativa che definisce le procedure per la valutazione di incidenza ambientale facendo diventare vincolante il parere dell’Ente Parco oppure, meglio, assegnando per i siti Natura2000 ricadenti in tutto o in parte in un’area protetta nazionale, direttamente ai gestori delle aree protette la competenza per la valutazione di incidenza ambientale, in linea con quanto indicato dalla Commissione europea»